collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
Un Blog assolutamente personale, senza genere e modo.

domenica 26 ottobre 2008

Locanda di Palazzo Cicala, Genova

I genovesi mostrano con gli altri di non amare ne Genova ne tanto meno i propri concittadini. Direi che in questo sono veramente tirchi, come dovuto, come per confermare il più banale dei pregiudizi, tanto radicato quanto persistente. Mai sentito un amico genovese parlare bene di Genova, un campanilismo al contrario incomprensibile per un toscano. Tirati, parsimoniosi, ingenerosi, avidi. Ritengo che la parola più adatta sia proprio "avidi" di un affetto che invece sospetto potente e radicato. Segretamente tanto prezioso da essere pervicacemente negato e sottratto alla vista degli estranei come il vero tesoro nascosto da conservare gelosamente. Io al contrario trovo Genova magnifica, per quel che conosco, per lo spazio fatto di strettissimi caruggi che si aprono in magnifiche piazze cinquecentesce e cattedrali medievali; saliscendi collinari con viste improvvise su tetti e giardini; labirinti di voci che sbucano improvvisamente al mare, un mare ormai elegante, certo cittadino, ma quasi turistico. Così come trovo eleganti e magnifiche le case ottocentesce di collina che a seconda di quale facciata si scelga di penetrare ci si trova a piano terra o al sesto piano. Vero che conosco poco e niente dell'altra Genova, quella che si intravede sorvolandola con l'automobile su quella specie di toboga che qualcuno considera una autostrada e qualcun altro una tangenziale. Certe chilometriche facciate di palazzi uguali, gigantesche "villette" a schiera da dieci piani l'una mi spaventano. Di quella genova nulla so e nulla dico.
Resta il fatto che a me questa città piace tantissimo. Consiglio senza tema di smentita un ottimo punto di appoggio da utilizzare per stare in città. La Locanda di Palazzo Cicala. Mi limito a citarlo dicendo che è uno dei migliori Hotel de Charme che abbia conosciuto. Senza essere inutilmente pretenzioso riesce ad essere uno di quei posti che, pure facendo bene, benissimo la funzione dell'abergo, evitano di estraniarti, facendoti sentire in un luogo personale, senza gli specchi estranianti di quelle halls ovunque collocabili nel mondo. Oltre al corpo centrale in piazza San Lorenzo, stanze tutte diverse e ugualmente confortevoli, si può avere anche un appartamento più o meno grande nei dintorni, comunque nel raggio di pochi passi. Prezzi da buon albergo, da Jolly o Mercure. Qualità dieci volte superiore. Senzazione di stare in un luogo prezioso. Di cui essere effettivamente gelosamente protettivi. Quasi tirchi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Con tutto il rispetto ma forse dovresti leggere un pò di blog locali per sapere se e quanto i genovesi amano la propria città, la propria cucina e quant'altro. Incipit del post stereotipato, come stereotipato è fare un post su Genova inserendo la parola tirchi

Bonsarto, ha detto...

Rispetto assoluto. Incipit non riusciuto certamente ma volevo proprio dire il contrario: che quello del "tirchio" è proprio un vezzo e che le critiche, ne sa qualcosa il mio amico Marco, sono una forma di protezione di un bene prezioso che i genovesi conoscono bene.