collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
Un Blog assolutamente personale, senza genere e modo.

domenica 28 settembre 2008

Zingarata generazionale

Cosa si trasmettano sui telefonini due generazioni di Grimaldi dopo un pranzo in campagna? Ma niente di meno che un vecchio spezzone del Pinocchio Ceccherini Paci probabilmente scono- sciuto al vasto pubblico ma assolutamente di culto nelle attuali classi medie toscane. Si perchè è il ragazzo, Achille, che se lo porta dietro nel telefonino e lo condivide soddisfatto con lo zio, Alberto, che è poi il mio più giovane fratello. Il tutto durante la pausa del pranzo, fra un piatto di pici al ragout di cinta senese e un tagliere di carne alla brace veramente notevoli scovati in una trattoria trovata per puro caso. lungo la strada. Sabato in giro per colline toscane, in moto. Una vera e propria zingarata stranamente assortita ma assolutamente perfetta. Da rifare.
Informazioni di servizio: la trattoria si chiama il Castagno, via Volterrana, all'incrocio con la deviazione che va a San Gimignano, subito dopo Gambassi. Da non perdere. In tre antipasto, pici, grigliata e un dolce, niente vino, ma non perchè non ce l'avevano, sessanta euro. Il video di Paci Ceccherini è perfettamente adeguato alla bistecca ed ai pici e forse sufficientemente alcolico da sostituire il chianti.

giovedì 25 settembre 2008

Morning Song


Riconosco quando mi girano pensieri positivi per la testa dalla immediata associazione ad una colonna sonora che sento come naturamente adeguata. Non so come spiegarlo meglio. E' come quando sogni a colori. Difficile che gli incubi siano a colori. Gli incubi li vedo sempre in bianco e nero mentre è molto probabile che la luce illumini rilassate e piacevoli passeggiate notturne.
La colonna sonora del dormi veglia, saranno passate del cinque del mattino, la riporto qui sopra. Unica annotazione aggiuntiva dopo aver selezionato la versione a me più adeguata di Across the Universe: devo ricercare e ritirare fuori quei pantaloni a strisce colorate verticali che appaiono nel video. Chi sa che a forza di dimagrire me li possa rimettere.

mercoledì 24 settembre 2008

Oggi, Marco

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Oggi, Marco, ammetto dopo abbondanti libagioni e sotto un tiepido sole settembrino in quel di Montespertoli, ha pubblicamente dichiarato: "Ma allora non sei per nulla male, accidenti!". Si mostrava stupito e questo potrebbe diminuire il valore della dichiarazione, ma preferisco non considerare questo aspetto della questione.  Si riferiva a me medesimo impegnato in affermazioni programmatiche e in qualche volo, spero, non pindarico. Mi sono pubblicamente impegnato a divulgare la notizia e questo faccio. Ciò detto ammetto che nemmeno lui, nonostante l'atavica prudenza e qualche tentennamento, sia poi da trascurare come omaccione pensante. Transeat.

domenica 21 settembre 2008

La schiacciata con l'uva

Settembre anche qui coincide con vendemmia. Questi sono i giorni giusti: il tempo gira al freddo ma ancora non piove. O almeno non troppo. Forbici e paniere. Questo sabato e domenica è doccato anche a me. Con moderazione a dire il vero. Dall'uva che ho raccolto io non ne esce di sicuro più di una bordolese o due. In compenso ne ho sottratta la giusta quantità per una spettacolare schiacciata con l'uva, tipicamente chiantigiana, la cui facilissima preparazione vado a descrivere.
Uva nera di vigna da vino almeno 2 chilogrammi.
Pasta di pane, quella per la pizza, se non la sapete fare con farina e lievito si compra in qualsiasi forno,  800 grammi.
Zucchero 10 cucchiai.
Vino chianti 1 bicchiere abbondante.
Procedere dividendo la pasta in due panetti, diciamo due terzi da una parte ed un terzo dall'altra.
Stendere il più consistente con le mani o un mattarello preparando una sfoglia la più fina possibile.
Appoggiare la sfoglia ottenuta in una teglia leggermente unta con olio d'oliva. Poco, ma olio, niente burro che fa male cotto e non c'entra nulla con la cultura contadina toscana.
Stendere gli acini d'uva, anche questi tre quarti del tutto sulla prima sfoglia esercitando una leggera pressione con le mani. Attenzione: per quanto il contadino che vi ha dato l'uva sia il vostro miglior amico e giuri di non aver messo schifezze e pesticidi provvedede a lavare molto e molto bene con acqua calda gli acini. Non si sciupano e vi risparmiate un sonoro mal di pancia.
Distribuite metà dello zucchero sul tutto in modo regolare. Coprite con la pasta che era stata messa da pare, anche questa stesa più fine che sapete fare e con i restanti acini d'uva. Infornate.
Segreti per fare una schiacciata con l'uva sublime: nel bicchiere di chianti sciogliete la metà dello zucchero e ottenete uno sciroppo liquido liquido da versare di tanto in tanto sulla superfice della schiacciata durante la cottura. Il forno non più alto di 180 gradi per almeno un'ora. Facilissima e sublime.
Variante che però non piace mai ai bambini: rosmarino e semi di finocchio. Meno "dolce" e più schiacciata.

sabato 20 settembre 2008

Tam-Tam

"Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente"

Torno qualche ora dopo a dare una occhiata. Centinaia di commenti. Decine e decine di altri blog a rilanciare.  Impressionante.

venerdì 19 settembre 2008

Denari e regole -1

Che la situazione di come girano i denari sia seria pare indubitabile anche a chi li usa semplicemente per comprare pane e latte alla mattina. Che questo oltre ogni monetarismo influenzi la vita reale e la produzione di cose e servizi oltre all'umore di molti pare evidente. Chi lavora a fare il banker ( baci e solidarietà) di questi tempi vede il lato oscuro come non mai e (mal)sopporta gli assalti nevrotici dei terrorizzati clienti. Ora, sia chiaro, non mi stanno per nulla simpatici, questi milionari investitori di fondi e future che del muovere il denaro in acque a loro parere tranquille hanno fatto professione. Sopratutto qui in Italia, sono i nuovi latifondisti dell'era contemporanea, pascolatori di greggi di soldi a basso profitto. Denaro dal denaro. Come se l'astrazione potesse sostituire la realtà all'infinito. Leggevo uno studio del CNA empolese che raccontava come in Toscana, tanto per fare un esempio, tutti, ma dico tutti, gli utili generati dall'industria del cuoio e della ceramica negli anni '90 siano stati investiti fuori dal comparto industriale. Case, bot o fondi poco importa. L'importante che non fosse ricerca, prodotto, innovazione, marketing. Rischio di impresa. Per quello i fondi europei e i sussidi statali. Qualche lacrima e qualche ulcera di questi "paperoni de noijaltri" non mi disturberà il sonno.

Denari e regole - 2

La cosa che appare a tutti incredibile è che a fallire miseramente non siamo avventurosi finanzieri da junk bond ma grandi e storiche istituzioni fianziarie. Banche fra le più grandi e prestigiose del mondo o compagnie assicurative capaci di sponsorizzare roba come il Manchester United e lo stipendio di Cristiano Ronaldo (eheh). Mi dice la mia ben informata amica banker che la Lehaman Brothers fosse ancora classificata come un investimento super sicuro, non so quante "A" ma tante, dalle società di rating anche alcune ore dopo che era già stata data per fallita. Ovvio che ora anche il più biccolo "boatos" porti terrore. Si invocano nuove regole per i mercati. Ho sentito un telegiornale dove la frase "nuove regole" viaggiava in intercontinentale dalle labbra dei candidati alla presidenza degli Stari Uniti fino alle più nostrane del commercialista Tremonti e del giovane Letta, il nipote, quello sponda PD. Onestamente sarebbe bastato che il giudizio sull'affidabilità dei titoli non fosse affidato a società pagate da chi dovevano giudicare. Voglia di illudersi. Più che regole buon senso.

giovedì 18 settembre 2008

Blogosfera

Seguendo Tommaso, si scoprono sempre cose interessanti. E' per questo che l'ho linkato permanentemente in spalla Arrivo così al blog, a me sconosciuto, di Marco Mazzei. Capito in un post dedicato alla Blogfest con annesse riflessioni sulla Blogosfera italiana. Cito perchè trovo tutto condivisibile. Tutto o quasi. Il quasi è: nessun giudizio morale, nessun tribunale della legittimità e della innovazione pura, nessuno scandalo se qualche blogger, del resto sono poi i più bravi, ne ha fatto remunerata professione. Per il resto condividendo una risposta al post, quella di Tiziana Ferrando, che non conosco e quindi ri-cito, la blogosfera italiana è molto più ampia e divertente di quella rappresentata dai padri nobili presenti sul lago. Pensavo al fatto che Elena ha un blog che ritiene bellissimo e sacro, condiviso da lei e da non so poi chi, visto che non me ne rivela nemmeno l'indirizzo. Quello che so per certo è che ne lei ne le sue amiche e compagne di scrittura mai e poi mai si sono misurate con il ranking. Che dei blog esista una classifica, anzi, lo ignorano totalmente. E non soffrono per nulla.

Ps. :) Paolo

martedì 16 settembre 2008

Florence IN carne ed ossa.

Grande successo al debutto in società di FlorenceIN! Più di cento belle persone mosse dalla voglia di conoscersi dal vivo dopo essersi linkate e parlate on line magari da anni. A tenere a battesimo il primo concreto esempio di social network in terra di cavolo nero e olio d'oliva l'intero staff di Milan In, capostipite riconosciuto e non disconoscibile, guidato da Pier Carlo di viola incravattato. In platea amici, qualcuno che magari amico non ti è ma intanto è li sotto lo stesso cielo, persone che si ritrovano dopo anni, ex colleghi, imprenditori e professionals di tutta la Toscana. Potrebbe finire qui. Sarebbe completo e smart. Mi piace però aggiungere che l'aria era positiva e piacevole, che le persone sembravano a proprio agio, almeno per la maggior parte, che Luisa, Laura, Nina, Stefania erano elegantissime e sorridenti, che Lapo, Guido e Davide erano i perfetti padroni di casa. Dico poi che ascoltare e vedere l'elegantissima governatrice di IWW, Giovanna Lucherini, in foto :) con Lapo, era un piacere per la mente e per gli occhi. Dal virtuale al reale. Dal byte alla stretta di mano. FlorenceIN si manifesta con la vigorosa fisicità dei propri iscritti. Ed io mi sono divertito. Non poco. Insomma ci torno anche la prossima volta. ;-)

lunedì 15 settembre 2008

Winstong Tong



La vacanza elbana mi ha completamente modificato il ciclo del sonno. Ora non reggo la palpebra calante oltre le 23 della sera e schizzo come un grillo dalle cinque del mattino. Sono sempre sei ore di sonno. Purtroppo, alle cinque del mattino,  non è poi così facile fare di meglio che non sia tornare ad adolescenziali abitudini e polluzioni.  Mi capita, quindi, di passeggiare nei ricordi per occupare questo tempo. Dalle persone vado facilmente agli episodi a cui sono legate ma con più sapore e particolari di quanto mi capiti provando a fare il percorso inverso. Stamani mi è apparsa, ma non dormivo, appunto,  la lunghissima bionda e profumata chioma di Adriana Vignali, fiore di donna brevissimamente frequentata nei primi anni ottanta. Fiore mai colto, anzi neppure sfiorato. Del resto era il periodo dell'innamoramento assoluto con Alessandra che poi sarebbe diventata la madre dei miei figli. Adriana faceva l'organizzatrice teatrale, era raffinata e piena di idee che avrebbero avuto miglior fortuna ovunque fuori da Firenze. Aveva una agenda telefonica incredibile, piena di nomi di personaggi e organizzatori che pensava tutti le volessero rubare. Tutti quelli che conoscevo avrebbero invece lasciato tutti gli altri e preso solo il suo di numero. Aveva una cortina di lunghissimi capelli biondi che usava come un sipario per nascondere il viso quando era arrabbiata e doveva trattenersi dal mandare a quel paese me o qualche altro ignorantissimo funzionario.  Mi ha fatto conoscere le prime belle cose, mashuappate si direbbe oggi, di teatro e musica, stappandomi all'estetica militante che, in quegli anni non mi faceva andare oltre Dario Fo e Giovanna Marini. Pensando a lei mi è tornata in mente una bellissima fulminante  performace di Winston Tong, allora senza i Tuxedomoon,  vista nel teatro gestito da Riccardo Donnini, altro straordinario personaggio che Firenze ha scacazzato nella sua immensa e organica miopia, e che merita un post apposito. Chissà come e quando ma glielo devo in futuro. Vi linko quanto di più simile a quella atmosfera ho trovato su UTube. E' solo il sapore, dato che, ovvviamente, di quello spettacolo visto all'Affratellamento, sarà stato il 1982, non c'è più traccia alcuna.

sabato 13 settembre 2008

Pretty Ali Italia - 2

Piccolissima nota aggiunta. Chi ha viaggiato in aereo sopratutto per lavoro nelle tratte interne ha avuto spesso, in questi anni, a che fare con ritardi e cancellazioni e conseguentemente con i dipendenti Alitalia. L'arrroganza e la certezza di essere protetti ed impunibili, l'assoluta mancanza di attenzione nei confronti del povero viaggiatore sono state la norma. E molto di più. Molti più ritardi e cancellazioni di qualsiasi altra Compagnia: Molta più indifferenza, distrazione, menefreghismo da parte di chi la divisa di Alitalia portava. Mi è capitato un paio di anni fa, abbandonato a Napoli di notte, per l'ennesima volta,  e avvisato quando ormai non mi potevo inventare nulla per tornare a casa,  di gridare al capo scalo Alitalia: " Vi finirà la pacchia e vi troverete a terra voi.." Non me ne pento e  confermo. I dipendenti di Alitalia ed i loro sindacati sono pienamente corresponsabili della situazione. Non piangerò per loro. Significativo l'articolo di colore di oggi sul Corrierone.

Pretty Ali Italia


Pare molto probabile che Alitalia chiuda nel peggiore dei modi. Per quello che mi era dato capire, in verità, la vicenda era già comunque segnata per Alitalia società per azioni. Quella vera iscritta alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese. Quella Alitalia già commissariata con Fantozzi. Sulla via di una liquidazione volontariamente scandalosa. Di uno spezzatino aziendale che divideva quello che rendeva da quello che costava.  All'origine. Prima di vendere. Per vendere a poco il buono e liquidare il cattivo. Insomma una caso pratico già abbondantemente illustrato con Parmalat, Cirio ecc. dove l'Edward Lewis de noialtri fa i soldi a zero rischi e gli azionisti restano con nulla in mano, nella cacca.
Inutile dire che tutto sembra molto fuori dalle regole. O meglio fuori dalle regole normali. Inutile dirlo. Anzi sbagliato. Sono le regole che sono cambiate e rispondono, ovviamente, in questa nuova era, esclusivamente alle leggi del marketing. E' che Colaninno è un abbonato Platinum! Il mio problema è che non riesco a capire comecompagnia aerea.scalare il mio abbonamento e passare almeno dal Silver al Gold.

giovedì 11 settembre 2008

Infuso di tiglio.

Aargh! Nottata infinita. Di quelle in cui non riesci a prendere sonno nemeno contando i batteri, altro che le pecore. Agitatissimo ma fermamente contrario ad ogni supporto di natura chimica farmacologica non ho nulla che possa aiutarmi a portata di mano. Nessun successo anche ricorrendo ai classici trucchi tipo fissare un punto nel muro o pensare alla cosa più piacevole da fare domani. La cosa incredibile è che ogni volta che il naturale processo di abbiocco sconfinava nel sonno partivono sogni vividissimi che avevano protagonisti diversi, amici, conoscenti, parenti lontani di cui ho perso le tracce da decenni. Un unica particolarità li accumunava: fumavano. Fumavano tutti. Nuvole di fumo. Cortine impenetrabili. Fumavano anche i ragazzi e gli amici che pure non avevo mai visto fumare nella vita reale. Intorno alle quattro del mattino mi sono arreso. Per stanotte non si dorme. Ma appena aprono i negozzi un salto in erboristeria per comprare una boccettina di tintura madre di Tiglio......

martedì 9 settembre 2008

Excusatio non petita


Una bufera vera, che deve ancora manifestarsi pienamente e che schiera in attacco la corrazzata Google ed in difesa, o contrattacco quella Microsoft che tampina da decenni ogni evoluzione e tendenza dell'informatica globale. Tampina perchè vere novità e innovazioni da quella parte ne ricordo poche. Molti inseguimenti. ( Nota a margine: vero, sono un romantico e resto convinto che il Pcos fosse meglio del Ms-Dos. Se ne può dubitare? Opinioni. ) Certo è che quello che sta accadendo ora con il lancio di Chrome e la immediata risposta di Explorer 8 Beta è molto di più che un nuovo episodio nella guerra dei browser. Molto di più perchè a vederlo anche solo superficialmente Chrome non è un browser ma un vero e proprio abbozzo di ambiente operativo autonomo. Non mi permetto giudizi o recensioni. Altri sono gli esperti. Ma certo c'è del buono anche a prima vista. Anche del pessimo. Non mi riferisco a quel "roba da smanettoni" che sostituisce le classiche Opzioni Avanzate di ogni browser. Anche se rabbrividisco al pensiero di quale mente malata mi ritenga così stupido da trovare "cool" questi scimmiottamenti idioti. Mi riferisco molto di più all'invadenza che Chrome confessa di esercitare nei miei files e nelle mie ricerche e nei miei siti preferiti e nelle mie scelte individuali e private. Ora possibile che ci si debba adattare ed adeguare all'idea che nulla della nostra vita possa restare non visto e non ascoltato da un qualche grande occhio planetario che tutto vede e registra? Possibile che io debba scegliere fra l'isolamento tecno autistico e l'accettazione che le sonde di Google mi facciano la Tac alla vita? Non che gli altri grandi si comportino meglio. Per nulla. Sono ancora scandalizzato dalle notize sulla back list Apple per gli iPhone. E Microsoft? Resta indietro? Internet Explorer 8 Beta è pure peggio. L'apparire del menu Safety con dentro quel gigantesco ed evidente "In private browsing" è scandaloso. Ora, diciamocelo, che bisogno ci dovrebbe essere di dover precisare che si vuole navigare in privato? Non dovrebbe semmai essere il contrario? Non dovrebbe esistere un tasto, preceduto da venti avvertimenti di assunzione di rischio, con su scritto "Comunica a chi che sia e a Microsoft in particolare i tuoi interessi" !?
Insomma quel "Naviga in Privato" mi riporta con certezza ai ricordi liceali: "Excusatio non petita, accusatio manifesta" . Una banda di spioni,

lunedì 8 settembre 2008

Monday takes sense

face to facePiastrellavo il mio tempo cercando qualcosa che potesse esprimere la parte positiva di questo lunedì. Quando mi sono imbattuto in questa foto fatta circa un anno fa ho capito che era assolutamente quello che cercavo. Mi piace, non tanto la foto, quanto quello che dice. Che si conferma anche oggi, col senno del poi. Hurry up friends!

Monday no sense


Il secondo lunedì di settembre mi trova in piena attività. Un frullato di pensieri e di cose da fare il cui sapore preponderante è tornato quello del lavoro con tutti gli annessi e connessi relativi. Mi piace quello che faccio. Mi piace con chi lo faccio. Mi piacciono gli obiettivi che ho e ancora di più la certezza di essere importante per raggiungerli. A settembre poi succedono un sacco di cose. Rimango convinto da sempre che San Silvstro dovrebbe essere il 31 agosto e, conseguentemente, Natale andrebbe spostato a Ferragosto. Certo qualche innovazione andrebbe apportata alla liturgia classica ed ho qualche dubbio che in questo clima di ritorno all'ortodossia e di abbandono di ogni umanesimo autentico sarebbe bene accolta la mia, trovo per altro, logicissima idea. Cosa ci potrebbe essere di più logico che armonizzare il soggettivo scorrere dell'anno con quello legale. Cosa di meglio che fare il cenone di capodanno in costume lasciando per qualche secolo ai brasiliani la noia di baciarsi sotto il vischio con cappotti e ombrelli. Così oggi sarebbe la prima settimana lavorativa dell'anno. Ecco, non lo dico a nessuno, ma mi voglio proprio comportare come se fosse esattamente così. Oggi è l'otto gennaio, il carbone non me l'hanno portato e presto è carnevale!

sabato 6 settembre 2008

Rientri


Dalle vacanze si rientra sempre, per definizione. Spesso si dice che hanno svolto il loro compito rigenerante se si ritorna appagati, anche un po stufi. Pronti a ributtarsi nella vita scandita da impegni e fughe. Per queste mie, invece, la felicità del rientro corrisponde direttamente con la speranza di uscire dalla nuvola personale di "sculo" che mi ha accompagnato fin dall'inizio di agosto. Il finale è stato assolutamente degno. L'auto, carica di ogni masserizia si potesse immaginare di poter trasportare, con passeggeri e cane annessi, si è irrimediabilmente fermata a venti, dico venti, chilometri da casa,. Rottura della cuffia del cambio e perdita conseguente di tutto l'olio. Siamo stati salvati dopo due ore di attesa da provvidenziali amici. Anno bisestile. La cosa che mi sconcerta è che nonostante tutto la sensazione non sia del tutto spiacevole. Sarà stato il ritorno all'Elba, il potere rigenerante dei ragazzi che giravano intorno, l'aver trovato una dimensione di confronto con la realtà e con la vita riposizionata e riproporzionata dalla malattia. Sarà che, comunque sia , l'energia non manca e la voglia di usarla nemmeno.

martedì 2 settembre 2008

In banda

New Generation
I ragazzi si trovavano immancabilmente passate le nove del mattino. Il primo aspettava gli altri sulle scale davanti alla grande casa rosa de Le Paffe. Mezza collina, nel verde, a meno di duecento metri in linea d'aria dal mare del Il Cavo. Quando erano tutti insieme partivano per la spiaggia: Fornacelle, Sassi Piatti, Cala delle Alghe. Raramente li rivedevi prima delle sei del pomeriggio. Riapparivono dal sentiero in mezzo ai pini. In banda come sempre. In sei il gruppetto di base a cui se ne aggregavano a rotazione altri quattro o cinque. Così per tutto il mese di vacanza. Un piacere ascoltarli da vicino, facendo finta di non esserci nemmeno. Un piacere vederli trovare l'uno la misura dell'altro giorno dopo giorno. Un dejavu nostalgico e un po' guardone che nulla aveva a che fare col sogno e molto con il ricordo di altri anni ed altre bande in un'altra isola d'Elba.