collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
Un Blog assolutamente personale, senza genere e modo.

giovedì 26 novembre 2009

Wi-Fi Libero!! ( Barabba?)

Per combattere il terrorismo internazionale il buon ministro Pisanu decisie di porre una serie di restrizioni all'uso dei collegamenti internet. Al centro della storia la necessità di sapere l'identità di chi si connetteva. Cosa che con un hot spot wi-fi pare sia difficile da ottenere. Ora, tutti sanno che ci sono mille trucchi per connettersi e restare anonimi. Lo sa pure mio figlio di 14 anni. Resta la norma. Che molti difetti fra cui l'effetto di non permettere lo sviluppo degli hot spot in Italia. Guido Scorza, Sergio Maistrello, Raffaele Bianco e Alessandro Giglioli hanno promosso "La carta dei 100"
Vale la pena di firmare. Vediamo poi quel che mai può succedere con questo governo così aperto e liberale. (sob!)

lunedì 23 novembre 2009

Nota di servizio

Mi accorgo, con quel pizzico di lucidità che mi sta riprendendo in questi giorni, che è in corso una discussione colta e appassionata a proposito di blog e altri strumenti di social media tipo FF o Twitter o Facebook. . Leggo e non cito le fonti proprio per coerrenza con quel che sto per affermare. O meglio riaffermare. Questo mini blog è quanto di più personale e estemporaneo possa essere concepito. Non coinvolge minimante le mie attività professionali di cui, come del resto è evidente, qui, non parlo proprio. No, non faccio il giochino del doppio, o del nick. Questo perchè rivendico il diritto all'unicità della mia persona, al cazzeggio, alle mie personali opinioni. Che poi significa, contemporaneamente, rivendicare il diritto a voler essere giudicato per la parte professionale indipendentemente da come cucino o da come la penso politicamente. Per non fare il finto ingenuo, so bene che il blog può, legittimamente, essere usato diversamente. Come vero e proprio media o almeno come luogo di espressione e valorizzazione professionale. Molti scrivano sul proprio blog di cose attinenti a quello che fanno, o a quello che vorrebbero fare, o, spesso, a quello che non fanno e che vorrebbero fare. Molti leggono con attenzione le classifiche. Alcuni li leggo con piacere. A volte imparo cose utili. Non mi scandalizzo se fanno, anche, in piccolo, quello che fanno tutti le testate specializzate in grande. Se ci rimediano un telefonino, una consulenza o un pizzico di notorietà da spendersi prima o poi. Sarà che io non ho mai corso da consulente. Non mi piace lavorare da solo. Preferisco gli sport di gruppo e condividere oneri e onori. Ma questo, appunto, riguarda me e il mio blog. Ciò detto mi accorgo che esiste anche sul mio Bonsarto Blog un'area grigia, di confusione. Riguarda la lista a sinistra. Quella che cita i blog che seguo costantemente. A malincuore taglierò tutti quelli che non sono blog di "persona personalmente". Farò più fatica a seguirli e mi dispiace. Ma evitiamo anche questo piccolo rischio di equivoco. Ovviamente la categoria "lavoro", mai veramente usata, qui termina. Tanto dovevo.

martedì 17 novembre 2009

Stando dall'altra parte

Scopro, grazie Marco, Notti di Guardia. Lo vedo e lo leggo con l'occhio di chi, da sedici mesi sta dalla parte complementare di chi scrive in quel blog. Ho così avuto il tempo per scoprire due cose semplici. La prima è che ci sono luoghi, in Italia, in cui la sanità pubblica funziona. Bene. La Toscana è, per esperienza diretta e personale, uno di questi. Non certo l'unico. Ma sicuramente da qui non partono voli della speranza. Qualche volta atterrano. Dovrebbe essere normale. Proprio per questo motivo la seconda cosa è quella decisamente più importante. La qualità personale della stragrande maggioranza dei chi opera da medico o da infermiere è veramente notevole. La profesionalità, certo. Anche se dal mio punto di osservazione si misura male, a risultati. Che spesso non dipendono se non in parte dalle persone e ancora più spesso sono leggibilili solo attraverso la paranoia agra del paziente di buona cultura. Invece ho potuto toccare direttamente la disponibilità alla relazione corretta, non necessariamente dovuta, la rinuncia all'arroganza che pure sarebbe, nella circostanza semplice e obbligatoriamente sopportata. Non senza le ovvie eccezioni. Forse con meno pathos di quello che leggo in Notti di Guardia. Proprio per questo ancora più apprezzato e apprezzabile.

Caro Civati 3

Non si può non dire che l'iniziativa "Mille Piazze" sia almeno mazziniana. per venire più prossimi a noi quasi marinettiana. Peccato non si possa dire mariniana. Ho letto con orrore e segnalo, a proposito, il sondaggio , a dir poco minimalista, apparso su "ioscelgomarino".
Certo, di tutti quelli che hanno animato la Mozione Marino, quello che più si sta esponendo senza tanti sottili distinguo è proprio Civati. Anche a rischio di farsi attribuire dichiarazioni non proprio corrette. A tal proposito allego questa bellissima immagine, non mia, ancora grazie Ester, di rara efficacia. Civati interviene e spinge. Non senza rischi personali, conoscendo gli ambientini PD, i sorrisini di circostanza, il "la politica è un'altra cosa". Per conferma leggere i commenti malevoli, quasi sempre anonimi, apparsi sul suo blog in queste ore.
Da parte mia, pubblicamente, per quel che può servire, leggendo questo e altro che scrivi, vedendo quanto ti stai spendendo "di persona personalmente" per Mille Piazze non posso che riconoscerti coerenza ed onestà intellettuale. Un piacere ed un sollievo, anche personale. Credimi. Detto proprio da chi ti chiedeva di non nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso. Grazie.

giovedì 12 novembre 2009

Caro Civati 2

Oggi Civati posta il suo pensiero, meditato certamente, sul futuro della mozione Marino. Lo fa sul suo Blog. Linko e invito a legere.
Per quanto occorrer possa mi permetto di usare il mio piccolo blog per dare la mia opinione.

Caro Civati, io la leggo così: passato il 25 ottobre non solo non ci sarà una corrente, e chi la voleva, dico io, ma neppure un gruppo consolidato su cui contare. Piombini. Lingotto. Sottomarini, chiamiamoli come si vuole. Qualche attiva e coordinata entità che si faccia garante di tener viva la discussione sui temi della mozione e portarli nella vita del PD.
Ripescando nella memoria e rileggendo meglio anche un tuo post bellissimo, scritto subito dopo le primarie, quello sui tuoi presunti errori, in cui ripercorrevi la mancata adesione di Chiamparino e la voglia di far da solo di Marino mi appare con estrema chiarezza come, semplicemente, la "mozione Marino" non esista più. Si è esaurita. Si potrebbe dire ha fatto il suo compito. Se non fosse che decine di migliaia di persone si sono iscritte al PD esclusivamente per sostenere quelle idee, che altrettante hanno partecipato alle primarie solo per sostenere quell'idea di rinnovamento. Questo dovrebbe comportare un dovere. Che fine fanno i Loriero e i Bassolino? Come si porterà avanti il concetto di ugualianza di diritti e dii "Merito". Ma veraente devo sentir difendere la necessità di non appiattirsi al'indietro nell'ipotesi "socialista" da Rutelli? Ma davvero il PD deve ripartire dagli occupati con busta paga e contratto a tempo indeterminato, dai pensionati e dagli impiegati dello stato?
Fra fare la corrente e "rompete le righe" caro Civati ci sono mille altre opzioni. Chi ha lanciato il sasso non nasconda la mano.
Luigi

La mia conclusione: resto, fortunatamente un libero puffo, non vivo di politica, non concorro a cariche. Mi limito a votare. Liberamente secondo coscienza. Spero che le decine e decine di persone con cui sono entrato in contatto in questi mesi e che condividevano i principi della mozione Marino mantengano la voglia di restare collegati e di discutere insieme.

domenica 8 novembre 2009

Caro Civati

Come non condividere il tuo intervento. Nella sostanza. La forma, scusami, aveva le unghie limate. Conoscendoti per averti letto e sentito certemente una scelta. Unendo al tuo il discorso di Marino quello che colgo è la decisione di tornare il pù rapidamente possibile sotto traccia. Fortunatamente non ho ne obblighi ne impegni personali che mi leghino alle logiche del far politica nel Partito. Anzi sono pure convinto da tempo che partito andrebbe semplicemente scritto con la "p" minuscola come penna, computer, forchetta: uno strumento non un fine. Quanto al compagno Excell dubito verrà mai coinvolto: troppa trasparenza, troppi spifferi. Una sola domanda: restano i sottomarini? Avrano un momento di confronto paragonabile allo sforzo fatto?
Luigi

sabato 7 novembre 2009

PD Residuale

Ieri notte sulla 7 ho sentito un giornalista de L'Espresso definire residuale il PD. Per molti motivi sociologici: elettori anziani, operai sindacalizzati, in diminuzione costante da decenni, sacche di resistenza dove un tempo il PCI mostrava cos'era il buon governo ed ora fa ammuina come tutti.
Motivi più strettamente politici. Qualcuno ha chiesto: " Ma insomma! Diamo a Bersani il tempo di lavorare." L'unanime risposta, neppur malevole, è stata che se di alleanze e di scambi per le regionali si parla, mettendo inevitabilmente il bel Casini nella parte di ago della bilancia, quello che ha meno da offrire, in assoluto è questo PD. E' talmente lampante e quando vai al mercato pacche sulle spalle a tutti ma se non hai qualcosa di buono da vendere al massimo vai di saldi. Non lo fano per cattiveria. Non sanno proprio impostare una politica diversa da quella che hanno conosciuto da sempre fatta di trame, promesse e bilancini. Daltra parte una battaglia vera sulle idee, che possa anche passare da un arretramento, che comunque ci sarà, non è per lor signori concepibile. Ogni scapolo di potere perso rappresenta la necrosi di un organismo malato.