collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
Un Blog assolutamente personale, senza genere e modo.

lunedì 27 luglio 2009

Cenare a Savona

Non avrei mai trovato questa trattoria da fiorentino in giro per Savona. Anzi. L'impressione, guardando dove sedersi per cena, era di girare a caccia del graal o dell'impossibile. Fra pretenziosi menù da 100 euri a persona e scaciatissime pizze al taglio di fattura industriale. Poi mi è venuto in soccorso 2Spaghi. Non lo uso spesso e faccio male. Tutte le volte che l'ho usato mi ha dato indicazioni più che degne. Così è stato anche questa volta suggerendomi questo "Vino e Farinata" in via Pia 15 dove, altrimenti non sarei mai entrato nemmeno per sbaglio. Entusiasta. Certo se volete un posto in "guanti bianchi" non è questo quello giusto. Se invece volete sostanza e buon cibo è il luogo ideale. Locale piacevole. Accoglienza e servizio cordiali. La padrona, una signora sui quaranta, raccontava dell'ultima vacanza fatta fra VietNam e Cambogia ed intanto dava suggerimenti sul menù. Ristretto a pochi piatti di fattura quasi domestica. Noi abbiamo preso farinata di ceci, buona. Di grano ottima. Sarde ripiene e fritto di paranza leggeri e saporitissimi. Cozze. Con vino e acqua in quattro dai buoni palati 55euro tutto compreso. Consigliatissimo. Anzi da non perdere.

sabato 25 luglio 2009

Daniela

Non sempre ci si conferma nell'idea di aver appoggiato la persona giusta. Spesso, anzi, in "politica" ci si rende conto che il macchiavellismo e l'italica concezione de "l'arte del possibile" ci preparano gigantesce disillusioni. Così non è, una volta di più, per Daniela. Solo questo mi piace dire in questo momemento.
Queste le parole di Daniela, postate stamani all'alba, su Facebook.

Alla fine, ho deciso di appoggiare la candidatura di Ignazio Marino a segretario del PD. Ho scelto, come sempre, sulla base di un ragionamento e di un moto dell’animo.

Il congresso del PD non è un concorso di idee, è un fatto di grande rilievo politico, che comunica al Paese intenzioni di fondo. E ognuno di noi deve chiedersi qual è la cosa più importante che il PD deve dire.

I candidati, che – come tutti giustamente dicono – sono persone di qualità indiscussa, si presentano con progetti in gran parte simili, ma hanno differenze che noi siamo chiamati ad apprezzare. Ci esprimiamo, in fondo, su questo. Ed io, che ho a cuore il rilancio del PD, voglio che non si perda in mille rivoli, e che comunichi una forte attenzione ai diritti sociali, alle libertà, all’eguaglianza. Votando al congresso per un candidato voglio dire questa cosa semplice, diretta, senza complesse mediazioni. Voglio che nel PD ci sia questa anima, e prima di tutto. Grazie a Ignazio Marino questo è possibile, e senza che ciò comporti negazione della qualità degli altri candidati. È una netta preferenza per il profilo ideale del PD.

Dicevo che ho scelto anche per un moto dell’animo. Ignazio Marino è proprio una bella persona. Dietro la sua candidatura molte persone comuni, personalità e amministratori che si danno da fare. Molta tensione etica. Parole semplici, senso dell’unità, concetti a me molto familiari: le persone, i diritti uguali, la laicità, il viaggio. Senso dell’apertura, programma in costruzione, voglia di ascoltare. Prima manifestazione di presentazione: stile sobrio, senso della serietà del passo fatto. Leader non infallibile, non onnipotente, ma con principi forti e saldi, un senso civico elevatissimo, una vita che è – da sola - un manifesto programmatico di coerenza.

In fondo, diciamo la verità: non sono io che ho scelto Marino, è Ignazio Marino che ha scelto me e tanti come me, inevitabilmente, inesorabilmente. E visto che ci ha scelto, non possiamo che ricambiarlo. Sostenendolo con tutte le nostre forze. E ringraziandolo per questo suo darsi ad un progetto aperto, positivo, originale. Lo sosterremo con spirito di unità, come è nata la sua candidatura, contro nessuno e per il PD.

Daniela Lastri

giovedì 23 luglio 2009

Quelli che muovono


( ...) L’Italia ha bisogno di tornare a prendersi cura della propria democrazia. Ha bisogno di includere un maggior numero di cittadini nelle decisioni collettive e nella vita pubblica, ha bisogno di rafforzare la propria comunità nazionale per avere un ruolo chiaro nel mondo globalizzato.
A volte, non dobbiamo nascondercelo, anche il PD è apparso assai poco democratico… Il progetto iniziale si è appannato, è diventato confuso agli occhi di chi ci guarda. È ora di rilanciare quel progetto, arricchirlo e correggere gli errori commessi. Ricordiamo Antonio Gramsci quando nei Quaderni del carcere scriveva:
“nel succedersi delle generazioni può avvenire che si abbia una generazione anziana dalle idee antiquate e una generazione giovane dalle idee infantili, che cioè manchi l’anello storico intermedio, la generazione che abbia potuto educare i giovani”
E allora, la fase congressuale che stiamo avviando in queste settimane rappresenta una grande opportunità per mettere alla prova il valore della democrazia in cui crediamo. (...)
( vogliamo ... ) Un partito che sappia denunciare le cose che non vanno, che si impegni con coraggio per cambiare questo Paese. Un proverbio arabo dice che “il genere umano si divide in tre classi: gli inamovibili, quelli che sono mossi, e quelli che muovono”. Bene, noi siamo quelli che muovono.

lunedì 20 luglio 2009

Rondini

Da anni arriva una coppia di rondini che passa l'estate in un nido abbarbicato sotto il piccolo patio che guarda alla valle. Normalmente si dice:"Oh! Che bello!" Si dice quando si guarda la cosa da lontano con romantico e cittadino distacco. Si sospira diversamente quando si sa di dover assistere alla strage dei piccoli rondinini che precipitano dal nido, ogni anno almeno un paio, e alla certa distesa di guano che inevitabilmente si crea sotto il nido. Dove normalmente ci sarebbe una poltroncina comodissima. Comunque sia accade così da almeno dieci anni. Fa parte delle belle abitudini attese. Sempre e solo una coppia di rondini. Solo un anno ne sono arrivate due. Il secondo nido, costruito a nemmeno due metri di distanza dal primo, è poi rimasto sempre disabitato. Ovvia la mia meraviglia quando, ieri sera, mi sono accorto che quest'anno, era abitato anche il secondo. Meraviglia che si è trasformata in stupore costatando che le rondini erano sempre le solite due e non si era aggiunta un'altra coppia. Semplicemente uno dei due, il maschio direi, si era trasferito armi e bagagli nel secondo nido. Ho pensato che fosse decisamente più comodo. Probabilmente nel secondo nido c'era Sky e un divano da cui guardare la tv sul canale sport tutta la notte. E' la forza dei luoghi. Credo.

giovedì 16 luglio 2009

Marino a YouDem TV e non solo.

Clandestino! Ma a volte riesce a farsi sentire. Linko l'ntervista su YuoDem. Per chi pensa che Ignazio parli solo di diritti, e non sarebbe comunque poco. Raccolgo anche la segnalazione di "Italiano Democratico" che ha postato su YouTube un bellissimo contributo video. Ricordo che per fare in modo che Marino possa partecipare alle primarie, dove vincerà, occorre che abbia un numero di iscritti al PD che ne sostengono la candidatura al congresso. Dove vincerà Bersani. Ma, come diceva mia nonna quando giocavamo a scopone ed era indietro nel punteggio, " I conti si fanno sotto al lampione." Ovvero dopo. Alla fine della partita. Qui la partita è lunga. Quanto lo è stata la corsa di Obama.

mercoledì 15 luglio 2009

Ieri l'altro, eppure sembra ieri

Facciamo, che d'ora in poi, le foto che posto in fondo alla pagina almeno le presento, le commento e le contestualizzo un minimo. Così: solo per non alimentare ulteriormente le mie solipsistiche manie. In questa, sarà stato il settembre del 1988, di spalle, sul crinale ventoso della Doganaccia, montagna pistoiese, con Ato De Martino. Che è quello bello, magro e vestito da kmer rosso, ovvero tutto di nero. Eravamo da quelle parti, ufficialmente, per una riunione impostazione dell'anno lavorativo. Ans, Apis Niger Software, si chiamava allora. La verità era che non avevo voglia di ricominciare a lavorare e mi ero inventato una vacanza collettiva di tre giorni. Ricordo che i funghi erano ottimi.

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero














Questo piccolo blog partecipa allo sciopero contro il "Decreto Alfano" che vuole mettere un bavaglio ai Blog. Per dirla con "il cuoco", le cui parole mi paiono perfette e che sottoscrivo pienamente.

lunedì 13 luglio 2009

Outing 2

Rileggevo un mio post. Outing in cui dicevo che avrei disperso il mio voto. Non è vecchissimo. Anzi. Appena prima delle ultime elezioni e del referendum. Sembra passata una vita. Invece, semplicemente, con la candidatura di Marino è cambiata l'aria. Meno stagnante, a volte sembra anche troppo frizzante, viste le polemiche seguite in questi giorni sulla questione dichiarazioni sul coordinatore serial stupratore di Roma. Ma che piacere questo rinnovato respirare passioni e condivisioni. Una sensazione che copre anche il fastidio di leggere le polemiche speciose di chi si sente già in battaglia, schierato a testuggine, pronto a considerare il candidato avversario non una ricchezza ma un nemico ed un pericolo. Mi sento ben vaccinato da questo modo di intendere la discussione ed il confronto. Mi va di respirare a pieni polmoni. Come dopo un temporale estivo.

domenica 12 luglio 2009

E vai!

Se vince Marino la Binetti e i Teodem se ne vanno dal PD. I Teodem, una contraddizione assoluta. Conservatori Democratici. Cilicio e Penitenza. Ma dove mai si è visto. Solo nell'attuale PD ci poteva stare. Se ne vanno? Lo dice la Binetti stessa in una intervista a Klaus David rilanciata da ADN Kronos. Una prima vera buona notizia. Una conferma. Una speranza. Vai Ignazio che c'è già aria nuova qui intorno a noi.

Gli struzzi e Marino

Copio pedissequamente una replica di Nikka sulla questione del segretario stupratore. La condivido pienamente e non vedo come meglio si potrebbe dire. Si parla di rispetto. Di trasparenza. Di rifiuto di ogni doppia morale. Brava Nikka. Vai avanti Ignazio, parole chiare e controcorrente, quando serve. Senza curarti dei richiami da clan.

NIKKA
Io sono assolutamente d'accordo con Marino .. una persona che già in passato era stato coinvolto in reati di violenza sessuale non può essere coordinatore di un circolo .. chi non sa scegliere i propri collaboratori è meglio che stia a casa a guardare la tv.
Un autogol???? Ma che discorso senza senso ....
Allora con questa logica è giusto che la chiesa non allontani e denunci i pedofili che sono al loro interno ... tanto per dirne una ...
Di esempi ce ne sono molti ... ma credo che questo valga per tutti .
E gli struzzi mi piacciono solo nei documentari

sabato 11 luglio 2009

Bel lavoro, Pippo

Scandicci. Festa Democratica. Venerdì sera. Cambia il nome non lo schema, l'organizzazione e la partecipazione. La buona vecchia Festa dell'Unità con tanto di ballo liscio, libreria, ristorante affollato da cui si spande un ottimo odore di cacciucco alla livornese e fritto di calamari. Insomma sapori buoni. In tutti i sensi. Di questi tempi un'isolotto felice. Ed eccomi seduto, ieri sera, come annunciato e promesso, al dibattito. Protagonista indiscusso, invitato d'onore Pippo Civati, senza contraltari. Già capire questo mi ha meravigliato. Il riconfermatissimo sindaco di Scandicci, Simone Sgheri, uno dei pochi che ha vinto senza problemi e senza divisioni, oltre il 60% dei voti, roba da prima della bomba atomica, organizza e partecipa ad un dibattito sul prossimo congresso del PD solo e soltantanto per presentare Pippo e la terza mozione al partito scandiccese.
Per farlo si fa accompagnare da un poco più che ventenne capogruppo comunale e da un ventiseienne assessore provinciale. Sia chiaro: discussione politica poca. Programmi quasi nulla. Il tutto molto ombelicale concentrato sulle regole e sul clima del congresso a venire. Comunque domande a Pippo Civati e commenti partecipati e positivi col Sindaco impegnato a far capire a tutti di non essere preventivamente schierato con questa o quella mozione, anzi. Di voler far sentire la voce del "territorio" in modo autonomo e indipendente. In tempi in cui Bersani organizza incontri segreti negli alberghi toscani con altri sindaci, non è poco. Civati ha parlato, molto e saggiamente. Con pacata tranquillità ma con passione. Di regole, di diritti, di Marino, delle follie dei mesi passati, dei TeoDem, dei Piombini. Dell'occasione che può rappresentare per i Democratici questo congresso. Della necessità di non trasformarlo in una guerra per bande. Insomma ha sparigliato. Si è posto in modo del tutto diverso dal "groupie" di una mozione, pur non evitando di dare le giuste stoccate. Una cinquantina di persone fino a mezzanotte, Applausi. Bel lavoro Pippo.

giovedì 9 luglio 2009

Ascoltami, please!












Ringraziando sentitamente Ester "Hoshimem" Memoli che su FriendFeed ha pubblicato questa perfetta sintesi di quello contro cui dobbiamo combattere tutti i giorni. La cosa bella, poi, è che ci tocca pure difenderci da quello che a "loro" piace pensare che "noi" abbiamo detto e che a forza di difenderci ci viene pure il dubbio di essere stupidi. Mi ci faccio uno stock di magliette, me la metto, e le regalo a chi so io.

Peccati di gola


Visualizzazione ingrandita della mappa
Continuo la mia battaglia per scendere sotto le tre cifre di peso. Con fatica e costanza. Annucio vobis, gaudium magno, che ci sono vicino: 101,9! Che ve ne importa a voi? Nulla lo so, Ma non avete idea della soddisfazione mia e dei miei personali attletismi. Per far questo da qualche mese pratico l'autoriduzione del cibo. Nulla di rivoluzionario. Ho scoperto che nutrirsi meno e stare a dieta costa molto di più che mangiare normalmente e godersela un sacco. Pochissime eccezioni. Ieri sera, a Milano, sono andato a cena con Tom nel ristorante siciliano che sta fra l'ufficio e l'albergo. Ristorante Naxos, via Varè, a due passi dalla stazione Bovisa e dal Politecnico. A vederlo da fuori non gli daresti due lire. Dentro l'impressione è quella di un ambiente pulito ma che dovrebbe essere rinnovato radicalmente. Un gigantesco e munumentale caminetto troneggia nella sala principale. Mai visto acceso. Dubito serva a qualcosa. Invece, fin dall'approccio con gli odori che arrivano dalla cucina, si capisce di essere capitati bene. Appena si ha in mano il menù non si può non avere una reazione stupita: una tipica offerta di cucina siciliana basata sul pesce. Se poi si parte dal polpo, o piovra come dicono i milanesi, e si continua con le sarde al beccafico e con la caponata di melanzane si rischia l'estasi. Il mio approccio ieri sera era dunque leggermente tristotto e conservativo: una cosa è prendersi una fettina ai ferri e una insalata in un posto qualsiasi un'altra è fare la stessa cosa in un ristorante come il mio Naxos. Diciamo che mi sono ben comportato. Almeno per gran parte della cena. Mentre Tom si sparava un fritto di paranza notevole anche solo a vedersi, io mi accontentavo di una bistecca di tonno appena scottata, buonisima per altro.
Ho rinunciato anche al vino. Tom non mi ha tentato e si è fatto una birra. Come sia possibile bersi una Nastro Azzurro con un frittino come quello che vedevo di fronte a me non lo so. Certo meglio che cenare a CocaCola. Comunque io mi sono acontentato di una bottiglia d'acqua, pure naturale. Un comportamento da santificare, il mio. Sono crollato sul finale. Quando pensavo di essere salvo e di aver passato indenne anche questa prova, degna di un S.Giovanni Battista che combatte le tentazioni nel deserto, mi si è presentato il cameriere, che poi è il giovane figlio del proprietario e cuoco del ristorante, proponendo un gelato di pistachio appena fatto da loro. Alla precisazione: " fatto col pistacchio di Bronte" non ho retto. Ho ceduto miserevolmente. Unica considerazione: ne valeva la pena. Se vi capita di essere in zona andateci. Sia a pranzo che a cena. Spesa abbastanza contenuta per il pesce a Milano. Col vino dai 40 ai 50 each one.

domenica 5 luglio 2009

Ossessione e liberazione

Giovedì, improvvisamente e senza alcun segno premonitore, è morto il mio BlackBarry. Non nascondo la disperazione ed il senso di smarrimento. Lo strumentino stava acceso da almeno due anni 24/7. Una condizione di affidamento totale.
Un ovvio cordone ombelicale indispensabile: mail dopo mail, messaggio dopo messaggio. Giorno e notte. Irrinunciabile. del resto anche Obama aveva mosso il mondo pur di mantenere il suo.
L'assistenza BB, prontamente interpellata, mi ha detto che prima di venti giorni sarebbe stato impossibile anche solo immaginare di riavere l'oggettino in funzione. Panico totale. Nel frattempo passava il tempo ed io non avevo nemmeno un telefono qualsiasi, altro che push mail! Mi sono ricordato che avevo comprato, più di un anno fa, da Fnac a Milano un Motorola Motophone F3. Tempo di recuperarlo in fondo ad un cassetto e di svenire immediatamente. Mi ricordavo che era all'insegna del "less is more". Minimo minimo nelle dimensioni e nelle funzioni. Niente connessioni. Nessuna funzione aggiuntiva. Display monocromatico. Messaggi? Solo SMS di base non concatenati. Nessuna possibilità di mettere un auricolare. Ricordavo che era costato meno di 50 euro e che era progettato per le funzioni di base, si diceva per i paesi in via di sviluppo, ma accidenti cosa mai me ne potevo fare?
Mi sono detto che era impossibile aspettare e mi sono ripromesso di andare al più presto a comprare un nuovo Berry. Poi è passata una notte. Il giorno dopo partivo per Milano. Gioco forza aspettare. Mi sono detto che per tre giorni non sarei morto. Infatti. Già la mattina dopo emergevano dei pregi. Pregi dello strumento: leggerissimo, sottilissimo. Un apparato radio migliore del previsto. Una batteria infinita. Non riceve le mail. Side effect: la notte si dorme. Niente dirin drin o vibrazione. Ovvio anche il Barry si può spengere. Non conosco nessuno che lo fa. Una ossessione compulsiva. Tossica. Ma perso il BBerry ci si accorge che passa anche lo stress da assedio. Ho iniziato a riconsiderare il problema: che mi perdevo? Alla fine nulla. La capacità di operare in mobilità mi rimane garantita dalla chiavetta usb di Alice. Telefonare telefono. Anche meglio di prima. Gli SMS non concatenati mi obbligano a scrivere con la giusta sintesi. Twitter non fa lo stesso?
Non rinuncerò ad un cellulare adeguato. Solo che da questa vicenda ho imparato una cosa importante. Voglio che sia uno strumento che opera in base ad atti volontari. Personali. In quanto tali misurati con le mie necessità e con i miei tempi. Nulla che irrompa senza riguardo alcuno nella mia vita. Addio push mail. Per sempre.