collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
Un Blog assolutamente personale, senza genere e modo.

mercoledì 18 giugno 2008

Future is unwritten


Ognuno ha il suo modo di scaricare la tensione accumulata. A me capita di crollare nel sonno salvo poi risvegliarmi poche ore dopo. A notte fonda. Quando nemmeno il self help riporta le cose a normalità partono i pensieri. Restando in tema con la giornata precedete era inevitabile ripensare al mio personale toboga. Non in modo diretto: poco elegante e sostanzialmente noioso. Mi sono domandato il perchè in questi giorni abbia adottato, dopo anni di silenzio, i vecchi Clash come colonna sonora permanente. La malattia è arrivata fino al punto di rivedere la cassetta di Rude Boy! Ovviamente non mi sono accontentato di far girare i cd con le raccolte adeguatamente selezionate delle hit ma, colto da mania compulsiva, ho ritirato fuori tutti i vecchi dischi di vinile, che restano assolutamente imbattibili come capacità di coinvolgimento emotivo. Ovvimente non è questione di suono. Quello resta inevitabilmente peggiore e niente affatto più naturale come ancora oggi vorrebbero alcuni, ormai pochi, sanfedisti del hifi. E' che il cartone delle copertine da una diversa soddisfazione , che i libretti allegati erano tutt'altra cosa e sopratutto che dall'interno riemergono foglietti, disegni ed appunti. Nel caso specifico è riemerso il tagliando del concerto di Firenze, 12 giugno 1981, stadio comunale, lato curva fiesole. Una vera e propria chiave del tempo. Dovevo pur uscirne ed ho approfittato della notte insonne per fare la più colossale indigestione di Clash di tutta la mia vita. Internet da una mano potentissima ovviamente ed io, che di solito non vado oltre la musica disinteressandomi completamente di storie e personaggi annessi, mi sono immerso nella lettura di tutto quello che si poteva trovare in rete. Cose belle, ho ritrovato pure una cronaca di Ernesto De Pascale di quel concerto (vedi) e cose brutte, come l'abbandonata tomba informatica di Joe Strummer. Rileggendo di Joe ho passato la notte. Probabilmente, anno di nascita a parte e gratidudine infinita per la musica ed i momenti che mi ha regalato, nulla o quasi mi lega a lui. Ma ognuno legge con la mediazione dei propri occhi ed il sentimento porta all'identificazione. In certi casi si compie quel miracolo laico in cui le interpretazioni personali assumono la stessa assoluta concretezza del vero. Bello accogliere l'idea estremista e cocciuta di come combattere la vita, felici delle proprie passioni e senza alcuna necessità di schermare la forza delle ingenuità e le sconfitte patite.
Bello ricollegarsi al mio minimo toboga esistenziale ed uscirne finalmente tranquillizato dalla certezza che il futuro non sia stato scritto.

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