Si lo so bene: si potrebbe configurare come una versione casalinga,ma non meno aggressiva e frustrante, di un grande spione qualsiasi. In realtà la scarsa propensione dei miei giovani virgulti a mostrarsi lo testimonia abbondantemente. So anche che a ben guardare non si tratta di nulla di eccezionale. Quasi quindici anni fa Winston Tong faceva ben di meglio passandosi bicchieri d'acqua da uno schermo al reale. Cosa che in questo pranzo non ci è riuscita. Per non dire di Riccardo Pangallo, misconosciuto genio comico fiorentino, che conversava con se stesso proiettato sullo schermo di una tv. Ho poi già pubblicato un primo esperimento di pranzo su Skype sul mio Friendfeed e buona regola sarebbe non ripetersi. Ma non ci riesco proprio. Sarò ingenuo e banale ma infilarmi in una cena regolare di famiglia, con tanto di litigi fra i ragazzi, discussioni sulle porzioni di dolce e sbuffamenti su quello che si doveva fare e non si è fatto mi riempie di gioia. Farlo stando a svariati chilometri di distanza , impossibilitato a raggiungere la maison anche se avessi a disposizione l'elicottero del berlusca, mi rende addirittura dolce quello che di solito, sempre a dire il vero, mi fa imbestialire. Una sola domanda mi è restata appesa visto che hanno chiuso il collegamento prima della fine. Chi avrà sparecchiato? Achille sarà fuggito in bagno come tutte le sere? Elena avrà abbandonato Ercole a leccarsi le briciole restate sulla tavola?
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