Nessun commento ulteriore merita la gentile Dorina Bianchi che afferma: " questo non è il partito democratico che mi immaginavo".
Effettivamente su questo argomento abbiamo la stessa opinione anche se le motivazioni sono diametralmente opposte.
Solo due piccole considerazioni. La prima è che il mio è il parere di chi, per mille motivi che giuro preferirei non avere, sa bene di cosa si parla quando si discute di trattamenti sanitari obbligatori e di diritti individuali di scelta. Un specie di testimone diretto, insomma. Il secondo è che io credo di far parte semplicemente di quella parte di cittadini votanti che fa la differenza fra vincere o perdere le elezioni. Di quelli assolutamente non interessati a rappresentare ma banalissimamente ad essere rappresentai. Ma da qualcuno che la pensi come me e non semplicemente da qualcuno che per comprensibili ma non condivisibili motivi dice di far parte del mio stesso partito. Le Dorine, le Binetti, i Rutelli, appunto.
Ultima considerazione. Si dice che Marino non possa essere considerato un possibile candidato come segretario di un grande partito perchè si occupa solo di testamento biologico e di diritti. Onestamente a me pare invece l'unica base di partenza credibile per chi voglia rappresentare una società matura che cerca la promozione dei propri diritti e dei propri meriti. Individuali o collettivi che siano. Dall'altra parte, altrimenti, destra o sinistra in fondo si somigliano troppo. Impegnate nella difesa di uno "status quo" fatto di protezioni e riserve di potere. E non è che quelle gestite dalla sinistra siano migliori. Non giudico l'occupazione del potere da parte della politica e la distruzione del territorio in base a chi sono i soggetti che ne sono protagonisti. Che siano Coop edificatrici o società a partecipazione pubblica in cui riciclare funzionari e ex dirigenti di partito per me pari sono. Anzi. Se questo è il gioco meglio la destra. Lo sanno far meglio. In fondo i conflitti di interessi sono tanti. Forse per questo non è mai stato risolto neppure il più evidente.
Effettivamente su questo argomento abbiamo la stessa opinione anche se le motivazioni sono diametralmente opposte.
Solo due piccole considerazioni. La prima è che il mio è il parere di chi, per mille motivi che giuro preferirei non avere, sa bene di cosa si parla quando si discute di trattamenti sanitari obbligatori e di diritti individuali di scelta. Un specie di testimone diretto, insomma. Il secondo è che io credo di far parte semplicemente di quella parte di cittadini votanti che fa la differenza fra vincere o perdere le elezioni. Di quelli assolutamente non interessati a rappresentare ma banalissimamente ad essere rappresentai. Ma da qualcuno che la pensi come me e non semplicemente da qualcuno che per comprensibili ma non condivisibili motivi dice di far parte del mio stesso partito. Le Dorine, le Binetti, i Rutelli, appunto.
Ultima considerazione. Si dice che Marino non possa essere considerato un possibile candidato come segretario di un grande partito perchè si occupa solo di testamento biologico e di diritti. Onestamente a me pare invece l'unica base di partenza credibile per chi voglia rappresentare una società matura che cerca la promozione dei propri diritti e dei propri meriti. Individuali o collettivi che siano. Dall'altra parte, altrimenti, destra o sinistra in fondo si somigliano troppo. Impegnate nella difesa di uno "status quo" fatto di protezioni e riserve di potere. E non è che quelle gestite dalla sinistra siano migliori. Non giudico l'occupazione del potere da parte della politica e la distruzione del territorio in base a chi sono i soggetti che ne sono protagonisti. Che siano Coop edificatrici o società a partecipazione pubblica in cui riciclare funzionari e ex dirigenti di partito per me pari sono. Anzi. Se questo è il gioco meglio la destra. Lo sanno far meglio. In fondo i conflitti di interessi sono tanti. Forse per questo non è mai stato risolto neppure il più evidente.
2 commenti:
Bentornato sul tuo blog Bonsarto.
Sono assolutissimamente d'accordo con te!
Grazie bella Nikka. Che sia il doping?
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