Un mese senza scrivere nulla. Mica è un obbligo. Se non hai nulla da dire meglio tacere. Nulla di male. O almeno così viene da pensare all'inizio. Poi l'incapacità di scrivere e di rappresentarsi diventa cronica. Semplice pigrizia? Peggio: carestia comunicativa? Occorre porre rimedio. Il più rapidamente possibile. So di rischiare, altrimenti, una gravissima malattia che rasenta l'autismo culturale. Dopo c'è solo la misoginia assoluta. A quel punto non ci può essere invenzione sociale che conti. Il fatto è che non so proprio come evitare la deriva che rende ogni giorno più difficile rimettere mano al blog. Ogni ritardo genera attesa e alza le aspetattive. Quelle dell'autore, almeno. E allora come riprendere? Come dire qualcosa di così tanto interessante per cui sia valsa la pena aspettare a scrivere? Quale "post" per riavviare credibilmente il meccanismo? Non c'è argomento che regga. Impossibile. Credo. Ci rinuncio. Forse, semplicemente, con una piccolissima cronaca del mese d'agosto? Facendosi aiutare dalle istantanee fatte con il nuovo telefonino? Un riassuntino per immagini. Vediamo se aiuta a colmare lo spazio temporale ed il peso delle parole mancate. Di meglio non so fare. Non servirà che a me, probabilmente. A recuperare e ricercare equilibri di questi tempi assai carenti. Del resto a chi altro dovrebbe servire un blog se non al suo autore?
Istruzioni per il lettore: prima metto le pic. Poi, a patto che rispunti l'ispirazione, le commento. Forse.
Istruzioni per il lettore: prima metto le pic. Poi, a patto che rispunti l'ispirazione, le commento. Forse.
Nessun commento:
Posta un commento