Da qualche giorno mi capita di essere bloccato, da una fastidioso incidente di persorso, in un letto. Ovviamente la cosa non mi da alcuna soddisfazione. Il riposo non basta, passate le prime ventiquattro ore, a compensare la costrizione. Ancora più pesante visto che io, senza alcun dubbio, sto proprio bene e mal sopporto l'idea di "prudenza" preventiva che mi tiene fermo. Ma pare ci si debba adattare e mi adatto. Certo è più facile quando ci si trova avvolti, imbozzolati direi, dall'affetto di tutti e dalle concrete attenzioni della mamma.
Maria Grazia, conoscendomi bene, da anni, ha deciso di prendermi per la gola. Oggi si è superata. Timballo di riso basmati con sogliola bagnata nella vinagrette. Melanzane ripiene. Tagliate alte tre dita, scavate per un terzo, riempite di un sughino a base di pomodorini di pachino e porro, coperte da uno strato di pecorino fresco e parmigiano. Messe in forno, sigillate nella carta da forno, per quaranta minuti. Servite ancora calde e morbidissime. Macedonia. Fa bene, contiene vitamine.
Ora: ovvio che non vedo l'ora di sollevarmi dal letto e camminare per le strade del mondo. Ma come farò per disassuefarmi da questo trattamento e ritornare al normale panino meridiano ingozzato in dieci minuti? Occorrerà anche in questo caso agire con prudenza e andare per gradi. Credo che per qualche tempo continuerò a frequentare mamma. Del resto, come dice anche Vincenzo Salemme, di mamma ce n'è una sola.
2 commenti:
in bocca al lupo! ti seguo... forza e coraggio!
Laura, leggo ora solamente. Grazie di cuore.
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