collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
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martedì 22 dicembre 2009

Lettera aperta a Ignazio Marino

Caro professore dei dodici che avevo convinto a prendere la tessera del PD per sostenere Marino già tre, ovviamente non avevano bisogno di chiedere il consenso a nessuno, hanno imbustato e rimandato la propria tessera alla sezione. Per quel che mi riguarda credo che farò esattamente la stessa cosa. Aspetto solo un attimo per vedere e capire cosa intende fare: darà almeno battaglia? Qualcosa di più che una dichiarazione di non condivisione delle scelte? Capirà che l'idea di sciogliere nel nulla il patrimonio di sostenitori, interni ed esterni al PD, iscritti e elettori delle primarie, è una solenne idiozia? Rimetterà insieme i sottomarini almeno per preservare quel gruppo di persone dalla dispersione e rinnovarne il valore? Romperà lo schema della guerra dei vent'anni fra D'alema e Veltroni? Ovvio che non mi basta affatto l'invito a resistere. Resistere a cosa? Dietro questa richiesta c'è una idea di militanza vecchissima. Questa si da secolo scorso. Una idea di militanza ridicola in un partito in cui palesemente i militanti non esistono o non contano nulla. Un partito fatto di piccoli funzionari, pagati, quando non direttamete, dalle municipalizzate o dalle società legate a coperative o a enti. Non mi riguarda minimamente. Se potessi parlare direttamente a lei o a Civati o alla Concia o a qualcuna delle persone che ho sostenuto per le primarie direi: "guardate che di D'alema, di Bersani e degli altri non mi fidavo prima e non mi fido ora. Guardate che quello che è in gioco ora è la vostra credibilità personale. State attenti ai boomerang."
Luigi

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