collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
Un Blog assolutamente personale, senza genere e modo.

mercoledì 24 dicembre 2008

Buon Natale, a tutti meno che a uno

Da quando mi ricordo la vigilia di Natale la mia famiglia l'ha sempre passata insieme. Tutti. L'unica volta che io, in più di mezzo secolo, avevo osato non essere nella casa paterna per il 24 dicembre è successo il finimondo. Si radunano tutti: dalla mia mamma in giù.

Ore 17:00 Prima di tutto la cucina...

Ovvero dal più anziano componente al più giovane nipote. Tenendo conto che i fratelli, me compreso, sono quattro e che hanno tutti movimentatato in qualche modo la loro vita allargando il "giro", si comprende facilmente di quale bolgia sia il cenone in casa Grimaldi. Ma quest'anno c'è una forzata novità che mi vede protagonista: visto che sto uscendo dalla polmonite solo ora, e a fatica, il dottore mi ha consigliato di non vedere gente, bambini in special modo, per non correre rischi di riprendere qualche virus. Ecco che mi sono escluso dal cenone. Non potevo certo impedire ai miei figli di andare: solo sotto l'albero di famiglia si prendono i regali!

Ore 18:00
Apparecchiamo come
si deve ...

Ci tengo a dire che non è un Natale consumistico: i regali, per tacito accordo fra tutti, vanno solo agli under 18. Che altrimenti ci voleva un patrimonio. Comunque, fatto stà, che sulla collina di Bonsarto siamo rimasti solo in due: Ercole ed io. Ora possiamo rinunciare al cenone di Natale solo perchè siamo soli? Ovvio che no. Ad Ercole carne scelta ed un intero osso di prosciutto. Facile in fondo. Per me appena più complicato: apparecchio e cucino come si deve. Mac e macchina fotografica digitale per documentare questa vigilia comunque straordinaria. Cosa cucino e che combino lo voglio raccontare passo passo: dall'inizio alla fine, che poi sarà verso mezzanotte, quando via Skype, come deciso, parteciperò alla festa generale con una bella riunificazione virtuale in videoconferenza.

Ore 18:30
Tutto a posto ..

L'impeto della casalinga mi assale! Dopo aver avviato la cucina ed aver apparecchiato mi metto a riordinare il tutto per essere pronto ad ogni evenienza.
Evenienza? Va bhè, altrimenti che sindrome della casalinga sarebbe!
Vino. Ho conservato una bottiglia di magnifico "Friulano", dono di Paolo portato in una delle sue trasferte toscane insieme ad altri stupendi, ma già consumati vini bianchi del Friuli e della Venezia Giulia. Direi che è comunque la scelta migliore che potevo fare visto l'apertura che mi sono preparato.

Ore 20:30
Carpaccino ...

Semplice semplice. Un carpaccino di pesce spada, rigorosamente non affumicato, condito semplicissimamente. L'unica nota speciale è rappresentata da una spolverata di scorza di uno dei miei rarissimi, quindi preziosi, limoni, che mi coltivo in un unico e stentato vaso. I pochi che reggono sono però superlativi. Dopo quello che ho deciso essere l'antipasto passo al primo. Ero incerto. Un risottino? Uno spaghetto allo scoglio? Poi ho pensato che fare qualcosa del genere per uno era assolutamente superiore alle mie capacità. Avrei certamente preparato per quattro, che è la mia misura abituale, dicendomi che mi sarei poi servito solo la mia porzione.

Ore 21:10
Sformato con ragout

So bene che sono capacissimo di mentire a me stesso a proposito di cibo e di primi piatti in particolare. Sarei finito a mangiarmi da solo la porzione di quattro. Quindi niente primo piatto. O meglio sostituisco con uno sformato di bietole e spinaci, fatto con tutti i crismi, cucinato a bagnomaria nel forno per più di un'ora. Lo condisco con un godurioso ragout di carni miste, manzo e maiale. Notevole. Segue, per pulirsi la bocca, una insalata di carciofi condita con due gocce di aceto balsamico di Modena. Di quelli veri. Niente a che fare con quelli del super, un tanto alla dozzina. Sarà anche una spesa fuori registro, in questi tempi di crisi. Ma ditemi voi come rinunciare al piacere, non ci son tempi che tengono per il godimento. Ercole nel frattempo è sparito. Credo si sia chiuso nelle sue stanze. L'ultima volta che l'ho visto aveva appena ricevuto l'osso di prosciutto. Un vero osso di un vero prosciutto. Credo che anche lui non abbia da lamentarsi.
Ora, mi è bene evidente che sarebbe stato meglio partecipare alla vigilia familiare. Va detto che spesso fuggo da queste occasioni. Questa volta, sarà il fatto che la scelta non è propriamente mia, sarà che strappare una conversazione minimamente interessante a Ercole è veramente difficile, non posso negare un pizzico di malinconia. Nel frattempo la tribù a valle chiama e richiama con Skype. Effetto demo? Ovviamente si sente una parola su cinque. Il video funziona si e no per cinquanta secondi. Sufficenti a vedere Sara, Laura, mamma, Bebo e Costanza sentire Achille e Elena. Segue telefono con saluto generale in viva voce. Musica? Ma si un collage di canzoni R&B. Di quelle morbide. Tanta Aretha, un pizzico di Otis, che qui linko in una straordinaria versione di Satisfaction, due o tre pezzi delle Supremes per poi finire, chi sa mai poi perchè, al vecchio vinile di Berlin di Lou Reed. Nel frattempo è arrivato il momento del piatto forte. Due magnifici, anche se ormai bolliti, esemplari di astice. Cotti nel brodo di verdura e accompagnati da una majonese che, senza tema di smentita posso ben dirlo, incanta il palato e muove tutte le papille gustative.

Ore 22:00
Attacco all'astice ...

Fatta, come mi pare scontato, da me medesimo secondo una ricetta di mamma che mixa olio in egual quantità di oliva e di semi con due tuorli ed un uovo intero. Io aggiungo, ma non lo racconto a nessuno, un cucchiano di senape di Dijon che conferisce la forza che non deve mancare mai. Ci metto un'ora a far fuori due astici. Non è un record ma non mi posso lamentare. Alle undici di sera mi arrendo, non dopo aver distrutto l'ultima chela. Pausa. Niente dolce e niente frutta. Non potrei proprio.

Ore 23:30
Armgnac ...

Aspetto l'ora della chiamata da valle, siamo d'accordo di risentirci al momento dei regali, sorseggiando un ottimo Armagnac, Horse d'age. Alle 23e30 non sono in condizioni molto diverse dai due astici che iniziano il loro ultimo percorso oltre le colonne dell'esofago. Sul bollito andante. Non deve andare diversamente a Firenze. La famiglia chiama per avvisare che si inizia ad aprire i regali con una mezz'ora di anticipo. Dalle mie parti i regali sono arrivati stamattina. Elena e Achille. Mamma l'ha annunciato. Un cappello mi aspetta e prima o poi lo andrò a prendere. O me lo porteranno. L'Armagnac viene onorato: mi ricordo di un bicchiere speciale, da degustazione. "Le Taster". Lo vado a scovare in un cassetto, di quelli dimenticati, in casa e nella memoria. A mezzanotte e venti l'ultima telefonata a valle. Sara risponde. Saluto generale e via. Chiudo. Special glass in mano e ultimo pezzo di Abdullah Ibrahim, altrimenti conosciuto come Dollar Brand, ascoltatelo ne vale la pena, e nanna. Ercole, Babbo Natale ed io: russeremo all'unisono fra non molto. Buon Natale gente. A tutti meno che a uno. Ciao papà.

3 commenti:

Minu ha detto...

Forse starete ancora russando voi tre dopo astici, bollito, maionese ed armagnac.., meno male che babbo natale è passato prima dalle mie parti, i bimbi del sud dovranno aspettare se non ti decidi a svegliarlo
buon natale bonsarto,
minu

Bonsarto, ha detto...

Svegli :-)
Auguri a tutte le belle persone che ci sono intorno a noi.
E ai bimbi del sud.

Pennellina ha detto...

Bonsarto
è bello ricordare le persone che ci hanno amato e cresciuto e che ora non ci sono più.
Buon natale amico mio
Paola