collina, comune di Montespertoli, località Anselmo. Toscana.
Un Blog assolutamente personale, senza genere e modo.

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venerdì 23 gennaio 2009

Posting!


Non scrivo un post da una vita ... mi sento in colpa. Di più mi dicono di sentirmi in colpa. Non pratico. Se non pratico non capisco. Se non capisco non sono capace di comunicare. Gasp. A volte basta rimettere in moto il meccanismo. Non so se è vero ma ci conto. Sentendo, oggi, parlare di "happiness" mi sono sentito bene. Ecco qui il modo migliore che ho per dirlo.

venerdì 26 dicembre 2008

Pomeridiana

Inizia leggero. Finisce con "Sex with strangers". Perchè è di Marianne Faithful, di cui stasera vedrò su Skype il bellissimo "Irina Palm" e perchè, in contrasto con queste feste soporifere, mi stanno tornando un po' di voglie. Chi ha orecchie per sentire ... inizi a organizzarsi.



sabato 20 dicembre 2008

Viareggio, estate 1975, Dollar Brand


Tutto questo pomeriggio sono stato con in testa dei suoni, solo lontanamente musica. Non riuscivo a ricostruire nemmeno un frammento o un filo conduttore. Ma restava, persistente, incollata. Odore, sapore, immagini. Qualcosa di più è emerso quando sono riuscito a ricollegare, ai frammenti sonori, altrettanto confusi frammenti visivi. E' emerso lentamente il periodo e l'occasione: estate, Viareggio, pineta. Un primo ed ultimo festiva del nascente/morente Pdup-Manifesto, sarà stato il "75. Visi e sorrisi: Angela, Gianni, Elisabetta, Paola. Solo allora mi è tornato alla memoria il nome di chi suonava quella musica che finalmente si faceva melodia: Dollar Brand, successivamente conosciuto come Abdullah Ibrahim ed il nome del brano che mi rimbalzava in testa da due ore: African Marketplace. L'ho cercato. Ma nei siti abitali non ho trovato che insoddisfacenti versioni apocrife. Non potevo arrendermi, era troppo forte il ricordo, ormai una necessità. Così, alla fine, dopo aver girato per mille luoghi virtuali, verificando anche l'impermeabilità del Mac ai virus, ho trovato la copia digitale di un vecchio LP del 1980. L'ho scaricato e decompresso, a costo di cercare un Rar per Mac di dubbia provenienza. E' dalle cinque di oggi pomeriggio che lo sento e lo risento. Non avendo modo di condividerlo, qui su Blogger, vi linko almeno l'unico pezzo del LP che sono riuscito a trovare su YouTube: "The Wedding". Enjoy it!

lunedì 13 ottobre 2008

Today song


Una canzone che mi ricorda le "festine" in terrazza a Padova, prima liceo e mio papà che dalla finestra del bagno cercava in tutti i modi di imbarazzarmi.
Con dedica speciale a chi c'era e a chi mi ha raggiunto. Ed alle ragazze che sanno amare senza chiedere. Merce rara ma straordinaria.

mercoledì 8 ottobre 2008

Osservatori inutilmente privilegiati


Posso ancora stupirmi. Ovvio che si. Ci sono cose che non conoscevo e che mi sorprendono. In tantissimi campi. Certo ci sono argomenti e situazioni in cui è più facile. O perchè sono territori meno frequentati o, al contrario, proprio perchè penso di saperne abbastanza. Se si tratta di pane e companatico è uno shock, ma capita.
Le opinioni delle persone, le rispetto, ma raramente mi fanno sussultare.
Per questo non posso non comunicare al mondo che, ieri sera, di fronte alla televisione, guardando Ballarò, durante una puntata per nulla allegra, incentrata su come la crisi della finanza si stia trasformando in crisi delle economie reali, ho strabuzzato gli occhi di stupore.
Ho sentito Paolo Mieli dichiarare con grande tranquillità che il "capitalismo" si rigenera e si migliora dopo ogni crisi. Che, anzi, più la crisi è grave più la forza rigeneratrice è grande.
Non torno con la mente a qualche copartecipato lontanissimo salto (fisico) di barricate e non mi stupisco certo dei modernissimi salti ideologici.
E' che si pretenterebbe, da tanta intelligenza, qualche riflessione un poco più originale. Che so, magari gli stillemmi in voga al tempo del carbone e dell'acciaio potrebbero anche non essere più validi. Oggi. Avendo a disposizione un così privilegiato punto di osservazione si dovrebbe pur vedere. Ma a volte è più importante un personalissimo, tranquillo, angolo di visuale. Tout va très bien madame la Marquise, canta Ray Ventura.

giovedì 25 settembre 2008

Morning Song


Riconosco quando mi girano pensieri positivi per la testa dalla immediata associazione ad una colonna sonora che sento come naturamente adeguata. Non so come spiegarlo meglio. E' come quando sogni a colori. Difficile che gli incubi siano a colori. Gli incubi li vedo sempre in bianco e nero mentre è molto probabile che la luce illumini rilassate e piacevoli passeggiate notturne.
La colonna sonora del dormi veglia, saranno passate del cinque del mattino, la riporto qui sopra. Unica annotazione aggiuntiva dopo aver selezionato la versione a me più adeguata di Across the Universe: devo ricercare e ritirare fuori quei pantaloni a strisce colorate verticali che appaiono nel video. Chi sa che a forza di dimagrire me li possa rimettere.

lunedì 15 settembre 2008

Winstong Tong



La vacanza elbana mi ha completamente modificato il ciclo del sonno. Ora non reggo la palpebra calante oltre le 23 della sera e schizzo come un grillo dalle cinque del mattino. Sono sempre sei ore di sonno. Purtroppo, alle cinque del mattino,  non è poi così facile fare di meglio che non sia tornare ad adolescenziali abitudini e polluzioni.  Mi capita, quindi, di passeggiare nei ricordi per occupare questo tempo. Dalle persone vado facilmente agli episodi a cui sono legate ma con più sapore e particolari di quanto mi capiti provando a fare il percorso inverso. Stamani mi è apparsa, ma non dormivo, appunto,  la lunghissima bionda e profumata chioma di Adriana Vignali, fiore di donna brevissimamente frequentata nei primi anni ottanta. Fiore mai colto, anzi neppure sfiorato. Del resto era il periodo dell'innamoramento assoluto con Alessandra che poi sarebbe diventata la madre dei miei figli. Adriana faceva l'organizzatrice teatrale, era raffinata e piena di idee che avrebbero avuto miglior fortuna ovunque fuori da Firenze. Aveva una agenda telefonica incredibile, piena di nomi di personaggi e organizzatori che pensava tutti le volessero rubare. Tutti quelli che conoscevo avrebbero invece lasciato tutti gli altri e preso solo il suo di numero. Aveva una cortina di lunghissimi capelli biondi che usava come un sipario per nascondere il viso quando era arrabbiata e doveva trattenersi dal mandare a quel paese me o qualche altro ignorantissimo funzionario.  Mi ha fatto conoscere le prime belle cose, mashuappate si direbbe oggi, di teatro e musica, stappandomi all'estetica militante che, in quegli anni non mi faceva andare oltre Dario Fo e Giovanna Marini. Pensando a lei mi è tornata in mente una bellissima fulminante  performace di Winston Tong, allora senza i Tuxedomoon,  vista nel teatro gestito da Riccardo Donnini, altro straordinario personaggio che Firenze ha scacazzato nella sua immensa e organica miopia, e che merita un post apposito. Chissà come e quando ma glielo devo in futuro. Vi linko quanto di più simile a quella atmosfera ho trovato su UTube. E' solo il sapore, dato che, ovvviamente, di quello spettacolo visto all'Affratellamento, sarà stato il 1982, non c'è più traccia alcuna.

venerdì 4 luglio 2008

Diccelo scemo




Transitare in questi giorni,nei dintorni della camera di Elena comporta l'immersione obbligatoria e a proprio rischio in una bolla sonora che pompa decibel ad un livello che sarebbe eccessivo anche per i timpani della più incallita delle groupie. Taccio e cerco di transitare lontano. La ragazza è contenta per la fine della scuola e le vacanze rese più eccitanti dalla libertà di movimento conquistata con l'arrivo del motorino. Ovviamente, per quanto cerchi di galleggiare a debita distanza, frammenti musicali mescolati a mozziconi di parole mi trapassano comunque. A volte mi incuriosisco. Altre volte non riesco a celare un distaccato disprezzo, in particolare quando si spara Hillary Duff o i Finley. Spesso sorrido per la continua e evidente affermazione di superiorità generazionale manifestata dal permanere nella sua play list di pezzi dei miei anni più verdi.
Ieri mi sono indignato: " avrei voluto nascere nel cinquanta avrei saputo cosa fare, io, negli anni settanta..." non sono riuscito a filtrare e baipassare questo verso! Ci ho provato ma era veramnete una provocazione dura da ignorare. Negli anni cinquanta, io, ci sono nato veramente. Negli anni settanta, io, non sapevo veramente cosa fare, come giudicare quello che mi capitava intorno. Quanto era orribile e tragica e violentemente aspra la fine della felicità, quanto era inutile il potere della fantasia di fronte alle pallottole vere. Mi sono ascoltato tutto il pezzo dell'idiota per sapere cosa avrebbe fatto. Ovviamente non c'è traccia di risposta. L'uomo si chiama Fabrizio Moro. Ovviamente nel suo sito ufficiale non c'è modo di lasciargli un messaggio. Altro non posso che scriverlo qui: diccelo, scemo!

lunedì 23 giugno 2008

Monday Monday

Devo a Agatino, che il suo Dio l'accompagni come sempre ha fatto, l'introduzione nel mio vocabolario delle immagini esoteriche della frase "sabbia nelle mutande". Sembra una espressione innocentemente leggera per quanto non elegantissima. Una volta introiettata e capita completamente diventa potente e assoluta. La sola capace di descrivere una precisa condizione di pericolo espidermicamente percepito. Un disagio più fastidioso che immediatamente doloroso, sottile ma persistente, indicatore di ben diverse e più gravi conseguenze se non affrontato con immediata cura. Sembra superficiale ma non lo è affatto. E' da stamani che me la porto dietro. Domani a Padova, poi a Modena, Milano in serata, Varese, ancora Milano. Torno in collina se tutto va bene venerdì. Sebra un film già visto. Non sarà così ma come si sa "Verum et factum reciprocantur seu convertuntur".

Accompagnamento dei Mamas and Papas.

domenica 22 giugno 2008

Elogio del genere femminile


Mi sono riletto per l'ennesima volta un bellissimo libro. Lo consiglio a tutti ma sopratutto alle donne. Anche se, sospetto, che sia veramente difficile da comprendendere per la metà del mondo che adoro. Il libro in questione è "Il ritorno di Casanova" scritto nel 1918 da Arthur Schnitzler. Vi si narra di un Casanova ultra cinquantenne, ormai sulla via del declino e prossimo alla morte, lontano da ogni fasto ed alle prese con gli spiccioli delle cose banali. Impegnato a scrivere contro il blasfemo Voltaire pur di riacquistare il credito dei benpensanti veneziani. Nonostante la stanchezza ed il nuovo e necessario perbenismo il Giacomo dello scrittore austriaco non rinuncia alla passione e all'ammirazione del fascino femminile. Amando e non disprezzando. Lontano da ogni catalogo di conquiste e senza alcuna necessità di un Leporello che ne tenga un parcellizzato conto. Diametralmente opposto da ogni Don Giovanni bulimico Casanova ammira ogni donna che ama. Perdutamente. Cercando di assorbire da ognuna un pizzico di comprensione dell'essenza dell'universo femminile. Un mistero assoluto per quanto meraviglioso. Spesso, per un uomo, difficile anche solo da avvicinare . Francamente impossibile da esplorare senza una assidua e ripetuta frequentazione.
Consiglio la lettura con un sottofondo musicale che ne alleggerisca il peso: "Garota de Ipanema" nella versione di Stan Getz e Astrud Gilberto può aiutare a trovare l'ispirazione giusta su cosa mettere nel lettore.

mercoledì 18 giugno 2008

Future is unwritten


Ognuno ha il suo modo di scaricare la tensione accumulata. A me capita di crollare nel sonno salvo poi risvegliarmi poche ore dopo. A notte fonda. Quando nemmeno il self help riporta le cose a normalità partono i pensieri. Restando in tema con la giornata precedete era inevitabile ripensare al mio personale toboga. Non in modo diretto: poco elegante e sostanzialmente noioso. Mi sono domandato il perchè in questi giorni abbia adottato, dopo anni di silenzio, i vecchi Clash come colonna sonora permanente. La malattia è arrivata fino al punto di rivedere la cassetta di Rude Boy! Ovviamente non mi sono accontentato di far girare i cd con le raccolte adeguatamente selezionate delle hit ma, colto da mania compulsiva, ho ritirato fuori tutti i vecchi dischi di vinile, che restano assolutamente imbattibili come capacità di coinvolgimento emotivo. Ovvimente non è questione di suono. Quello resta inevitabilmente peggiore e niente affatto più naturale come ancora oggi vorrebbero alcuni, ormai pochi, sanfedisti del hifi. E' che il cartone delle copertine da una diversa soddisfazione , che i libretti allegati erano tutt'altra cosa e sopratutto che dall'interno riemergono foglietti, disegni ed appunti. Nel caso specifico è riemerso il tagliando del concerto di Firenze, 12 giugno 1981, stadio comunale, lato curva fiesole. Una vera e propria chiave del tempo. Dovevo pur uscirne ed ho approfittato della notte insonne per fare la più colossale indigestione di Clash di tutta la mia vita. Internet da una mano potentissima ovviamente ed io, che di solito non vado oltre la musica disinteressandomi completamente di storie e personaggi annessi, mi sono immerso nella lettura di tutto quello che si poteva trovare in rete. Cose belle, ho ritrovato pure una cronaca di Ernesto De Pascale di quel concerto (vedi) e cose brutte, come l'abbandonata tomba informatica di Joe Strummer. Rileggendo di Joe ho passato la notte. Probabilmente, anno di nascita a parte e gratidudine infinita per la musica ed i momenti che mi ha regalato, nulla o quasi mi lega a lui. Ma ognuno legge con la mediazione dei propri occhi ed il sentimento porta all'identificazione. In certi casi si compie quel miracolo laico in cui le interpretazioni personali assumono la stessa assoluta concretezza del vero. Bello accogliere l'idea estremista e cocciuta di come combattere la vita, felici delle proprie passioni e senza alcuna necessità di schermare la forza delle ingenuità e le sconfitte patite.
Bello ricollegarsi al mio minimo toboga esistenziale ed uscirne finalmente tranquillizato dalla certezza che il futuro non sia stato scritto.