Che la situazione di come girano i denari sia seria pare indubitabile anche a chi li usa semplicemente per comprare pane e latte alla mattina. Che questo oltre ogni monetarismo influenzi la vita reale e la produzione di cose e servizi oltre all'umore di molti pare evidente. Chi lavora a fare il banker ( baci e solidarietà) di questi tempi vede il lato oscuro come non mai e (mal)sopporta gli assalti nevrotici dei terrorizzati clienti. Ora, sia chiaro, non mi stanno per nulla simpatici, questi milionari investitori di fondi e future che del muovere il denaro in acque a loro parere tranquille hanno fatto professione. Sopratutto qui in Italia, sono i nuovi latifondisti dell'era contemporanea, pascolatori di greggi di soldi a basso profitto. Denaro dal denaro. Come se l'astrazione potesse sostituire la realtà all'infinito. Leggevo uno studio del CNA empolese che raccontava come in Toscana, tanto per fare un esempio, tutti, ma dico tutti, gli utili generati dall'industria del cuoio e della ceramica negli anni '90 siano stati investiti fuori dal comparto industriale. Case, bot o fondi poco importa. L'importante che non fosse ricerca, prodotto, innovazione, marketing. Rischio di impresa. Per quello i fondi europei e i sussidi statali. Qualche lacrima e qualche ulcera di questi "paperoni de noijaltri" non mi disturberà il sonno.
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